Giustizia: oggi a Roma è proseguita la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil

CislFPMEF/ Ottobre 14, 2021/ Comunicazioni Generali

Giustizia: oggi a Roma è proseguita la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil

Roma, 14 ottobre – ” Nutrita partecipazione dei lavoratori dei 4 dipartimenti della Giustizia all’iniziativa di oggi indetta da Fp CGIL, CISL Fp e UIL Pa, davanti al Palazzo di Giustizia a piazza Cavour a Roma, per denunciare lo sfascio del sistema Giustizia “. Ad annunciarlo sono le tre sigle sindacali dopo la mobilitazione di oggi, che fa seguito a quella di ieri a Napoli e Milano.

“Sono state due giornate di confronto importanti con i lavoratori di Dap, Dgmc, Dog e Archivi notarili, che ci hanno consentito di denunciare all’opinione pubblica che la parte politica ed amministrativa del Ministero della Giustizia ha dimenticato i lavoratori di questo settore. – proseguono i sindacati – “Servono assunzioni (anche attraverso lo scorrimento delle graduatorie degli ultimi concorsi e con nuove procedure concorsuali, con riserva e comunque senza limitazioni per gli interni, nonché con le progressioni giuridiche previste dall’accordo del 26 aprile 2017) per colmare le gravi carenze di personale e rendere i carichi di lavoro sopportabili, bisogna stabilizzare tutti gli assunti a tempo determinato, vanno riviste le dotazioni organiche attualmente previste, in quanto inadeguate, si deve consentire al personale di fare progressioni economiche e di carriera e soprattutto vanno aumentate le risorse a disposizione della contrattazione decentrata e vanno pagate per tempo, oggi i lavoratori non hanno ancora percepito quelle del 2019.

“Su queste materie i vertici della Giustizia non hanno dato alcuna risposta – concludono – come nulla hanno fatto per rendere esigibili gli accordi sulla mobilità, per migliorare la qualità delle strutture e dei luoghi di lavoro e per fornire strumentazioni adeguate.
Per questo motivo la nostra mobilitazione proseguirà fino a quando non avremo risposte concrete che possano alleviare la pesante situazione che stanno vivendo i lavoratori della Giustizia.”

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